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Hi-tech in Europa: ripresa dal 2010

di Gianni Rusconi

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10 giugno 2009

Un 2009 di assestamento, per cui la buona notizia è la sostanziale tenuta rispetto all'andamento dell'economia nel suo complesso, e un 2010 che si annuncia finalmente in controtendenza. La fotografia scattata dall'Eito (European Information Technology Observatory, www.eito.com) riguardante le dinamiche del mercato europeo dell'Ict e dell'elettronica di consumo parla chiaro e conferma che la diminuzione del giro d'affari legato alle tecnologie prevista per quest'anno sarà seguita da una pronta ripresa nel corso del prossimo. E anticipa quindi più rosei orizzonti per l'intera industria di settore. Stando al rapporto presentato oggi, il fatturato complessivo relativo ai prodotti e ai servizi dell'Information e Communciation Technology registrerà a fine 2009 una diminuzione dell'1,7%, scendendo da 729 a poco meno di 717 miliardi di euro. Flessione contenuta, quindi, che di fatto attesta per il mercato europeo dell'high-tech uno sviluppo significativamente migliore rispetto a quello del contesto economico globale, per cui la Commissione Ue e l'Ocse prevedono (il dato riguarda il Pil dei Paesi dell'Unione) per l'anno in corso un calo del 4%.

Quanto alla ripartizione della torta di cui sopra fra i tre segmenti di riferimento – telecomunicazioni, informatica, consumer electronics – le telco si confermano un mercato sostanzialmente stabile nell'ordine dei 362 miliardi di euro e lo stesso dicasi per il comparto It, che scenderà nell'anno in corso a quota 297 miliardi rispetto ai 302 del 2008. Più evidente la frenata dei prodotti consumer e digitali (Tv, camere digitali, lettori multimediali, Mp3, ecc.), che dai circa 64 miliardi di euro consolidati a fine dicembre scorso scenderanno nel 2009 a 58,5 miliardi (-8,2%) e nel 2010 a poco più di 55 miliardi (-5,9%). A partire dal 2010, in ogni caso, l'industria hi-tech nel suo insieme tornerà a riprendere (seppur lentamente) la corsa in avanti e stando alle stime di Eito il consuntivo di fine anno per i Paesi dell'Unione Europea dovrebbe essere in attivo dello 0,3%, a complessivi 719 miliardi di euro. In linea generale, il rapporto ratifica quelle che erano state le previsioni degli analisti di fine anno, e cioè una dinamica di domanda dei prodotti consumer che non è stata praticamente impattata dalla crisi e l'atteggiamento più prudente delle aziende nell'avviare nuovi progetti It. Cristiano Radaelli, Vice Presidente di Anitec/Anie (il partner italiano di Eito che ha contribuito al rapporto con uno studio sul futuro dell'innovazione digitale in Italia) ha enfatizzato in proposito il fatto che "le ripercussioni la crisi economica sono evidenti anche in un settore, come l'Ict, che da sempre investe molto più degli altri in attività di ricerca e sviluppo".

Male l'hardware, tengono i servizi It
Entrando nel merito dei dati della ricerca balzano all'occhio alcuni dati molto interessanti, che confermano forti spostamenti tra i singoli settori di mercato. Il volume d'affari delle telefonate da rete fissa, per esempio, diminuirà nel 2009 del 6,8% (a 70,2 miliardi di euro) confermando la tendenza che vede i consumatori preferire sempre di più il cellulare e Internet al telefono fisso per comunicare. I collegamenti alla Rete avranno quindi un'impennata nei dodici mesi del 7,2% per superare quota 36 miliardi di euro mentre per le telefonate da terminale mobile il fatturato resterà fermo a 109 miliardi di euro nonostante il numero crescente delle utenze. In campo informatico, invece, le dolenti note riguardano principalmente la voce hardware, che Eito stima poter perdere quest'anno il 6,6% in valore per chiudere a complessivi 85,7 miliardi di euro. Il rinvio degli investimenti da parte delle aziende impatterà per contro meno sulla domanda di software e servizi It, che dovrebbero toccare quota 210,4 miliardi di euro con un calo dello 0,3% anche grazie alla buone risultanze in arrivo dal comparto outsourcing, il cui volume d'affari aumenterà in Europa del 5% arrivando fine a 2009 a 65,8 miliardi di euro.

In discesa del 10% i ricavi delle flat Tv
Le brutte notizie insite nel rapporto Eito sono soprattutto per i produttori di elettronica di consumo. Dopo aver fatto registrare per parecchi anni tassi di crescita elevati, si prevede infatti per il 2009 una forte frenata del giro d'affari legato ai prodotti d'intrattenimento digitale e la causa prima di questo rallentamento è secondo gli analisti imputabile alla riduzione del fatturato nel settore dei televisori a schermo piatto. Nei Paesi dell'Unione Europea si venderanno sì circa 42 milioni di apparecchi Lcd e al plasma (cifra record mai raggiunta in precedenza) ma i ricavi subiranno una contrazione del 10,3%, scendendo a 26,3 miliardi di euro, per effetto dell'ulteriore erosione sui prezzi di listino all'utente finale. Un andamento simile lo registreranno anche fotocamere digitali, lettori MP3 e navigatori Gps mentre faranno registrare un risultato positivo in termini di volume d'affari i lettori Blu-Ray, i set-top box per la TV digitale e le console di gioco.

10 giugno 2009
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